SUPERBONUS NOVITA’ 2023
SUPERBONUS, NOVITA’ 2023
Essendo il Superbonus 110 un argomento cardine, strettamente connesso al mercato immobiliare, non posso evitare di aggiornarvi su quelle che sono le novità introdotte nel 2023 che hanno apportato ulteriori correttivi a quanto istituito dall’art.119 Decreto Rilancio convertito in legge, attivo dal 1° luglio 2020, modificato a più riprese negli ultimi due anni e mezzo.
Innanzitutto, vorrei rammentare in modo conciso che il Superbonus è una misura mirata ad incentivare l’ammodernamento e la ristrutturazione di edifici e consiste, nella sua versione originaria, in una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute per tali interventi.
Più precisamente, l’incentivo si applica alle spese di realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Per applicarlo è necessario che l’edificio oggetto di interventi ottenga un miglioramento di almeno due classi energetiche.
Da quest’anno l’agevolazione viene depotenziata (da 110 a 90%) con un sistema “a scalare” che modifica uno degli strumenti più espansivi e rivoluzionari introdotti nel settore edile.
Sono stati il Decreto Aiuti Quater e la Legge di Bilancio 2023 a definire il nuovo calendario delle scadenze per il Superbonus “pieno”. Successivamente il Governo, con un Decreto ad hoc, ha stabilito lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura dal 17 febbraio 2023, ma solo per i nuovi interventi.
Tra le modifiche più recenti, vi sono quelle introdotte con il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n.11 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.40 del 16/02/2023, che mette una pietra sopra alla cessione del credito e allo sconto in fattura per fruire del Superbonus (così come di altri bonus edilizi), lasciando come unica possibilità per i nuovi interventi, la classica detrazione in fase di dichiarazione dei redditi. Con il Decreto blocca cessioni convertito in legge (testo coordinato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.85 del 11/04/2023) sono state previste delle eccezioni allo stop sulla cessione.
Bisogna dire che sin dalla sua introduzione, il Superbonus ha evidenziato problematiche applicative. Ciò ha costretto il Parlamento e il Governo a intervenire più volte per cercare di migliorare la misura in due direzioni per renderla, da una parte, più sostenibile per le Casse dello Stato e, dall’altra, per aggirare le frodi nelle cessioni del credito.
Le novità in questa direzione sono pertanto le seguenti:
– il passaggio della detrazione applicabile del Superbonus dal 110 al 90 % a partire dal 01 gennaio 2023 per la generalità dei casi e dei soggetti ammessi all’incentivo, stabilita dal Decreto Aiuti Quater, salvo le eccezioni individuate nella Legge di Bilancio 2023;
– il Decreto blocca cessioni convertito in legge, relativamente al Superbonus, proroga dal 31 marzo al 30 settembre 2023 per le abitazioni unifamiliari (villini) a condizione che la data di attestazione del SAL (Stato Avanzamento Lavori) 30% sia al 30 settembre 2022. Restano invariate le scadenza per condomini e le norme sul Superbonus 90%;
– lo stop alla cessione del credito ed allo sconto in fattura dal 17/02/2023.
Il Governo con il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n.11, ha bloccato questa possibilità per i nuovi interventi; ed oltre che per il Superbonus anche per altre misure quali Sismabonus, Ecobonus, bonus facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica, Bonus ristrutturazione, Bonus condizionatori, Bonus tende da sole e Bonus zanzariere. Resta la possibilità di cedere il credito per il Bonus barriere architettoniche con l’introduzione di novità procedurali;
– l’aumento da 4 a 5 del numero totale delle possibili cessioni del credito possibile solo per gli interventi già avviati prima del 17 febbraio 2023. Risulta, quindi, esserci una prima cessione libera tra tutti i soggetti, seguita da massimo tre passaggi ulteriori (non più due come in precedenza) in favore di soggetti qualificati come banche, intermediari finanziari oppure assicurazioni. Infine, le banche hanno la possibilità di cessione del credito, per un ulteriore passaggio, ai loro correntisti muniti di partita IVA senza ulteriore cessione.
– la possibilità per le imprese che realizzano lavori con il Superbonus ed hanno problemi di liquidità di accedere alle garanzie SACE, per i cosiddetti “prestiti ponte”. Parliamo di finanziamenti a garanzia pubblica, a corto termine, per chi ha un credito in attesa di essere incassato. L’obiettivo della misura è cercare di sbloccare il mercato edile.
Rimangono comunque presenti ancora diversi dubbi ed incertezze, nonché aspetti poco chiari relativi a questi nuovi correttivi introdotti sul Superbonus, ad esempio, per quanto concerne la normativa sui nuovi requisiti necessari all’ottenimento degli sgravi occorre considerare che oltre al reddito e alla residenza, sono inseriti nel computo anche i vari familiari a carico (compresi i figli fino ai 21 anni); oltre a questo, poi, è necessario fare chiarezza per tutti quei lavori che comprendessero delle demolizioni e successive ricostruzioni, per le quali magari si è reso necessario un temporaneo cambiamento di residenza da parte dei proprietari.
In conclusione, il mio consiglio è quello di ponderare con attenzione ogni scelta, di farvi affiancare da persone veramente competenti in materia ed aggiornate sull’argomento ed i suoi costanti aggiornamenti (e vi garantisco che non sono poi così tanti!) ed aspettare, se possibile maggiori chiarimenti per aspetti che potrebbero coinvolgervi.
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